![]() - Titolo: "L'agitatore di idee" - Tratta dal sito: http://www.favolemusica.it - Pubblicata: Tuesday 20 February 07 19:52 - Link alla Pagina: http://www.favolemusica.it/NEWS/view.php?id=4 |
“E’ tutta una questione di cultura..”. Quante volte ho sentito dire questa frase in tutti i migliori salotti televisivi, fra veline scosciate ed ammiccanti o nei serissimi (!) dibattiti stracolmi di politici, psicologi e alti prelati (spesso le due cose insieme…). Anche gli editoriali di tutti i maggiori quotidiani nazionali non si sottraggono al fenomeno; per qualsiasi sciagura o quasi è la cultura mancante la prima colpevole e la cosa più terribile è che spesso è proprio vero o almeno credo…quel che però mi stupisce e che non riesco comunque a comprendere è il fatto che tutti parlano della cultura come se questa poverina fosse una medicina, una sorta di “super aspirina” moderna e con pochissime controindicazioni, da ingerire con un bicchiere d’acqua liscia ogni qualvolta si presenti il problema: guerra, violenza, razzismo, maleducazione, ignoranza, mancanza di valori, ladroneria, scientifica distruzione dell’ambiente ecc. ecc… Mi sembra davvero incredibile che chi regge le sorti di questo malandato mondo non si renda conto che non funziona così…una pastiglia quando viene il mal di pancia e via…la cultura di una persona, di un popolo, di una nazione, di un posto qualunque è anche e soprattutto la sua storia, le sue tradizioni..il suo Culto, appunto…coltivato negli anni, nei decenni, nei secoli e oramai possiamo pure pensare nei millenni! Come si può quindi anche solo immaginare di poter cambiare la cultura di uno o di tanti, in poco tempo, fra rimedi e rattoppi vari quanto fragili? Bravi, bravissimi a tutti quelli che prendono iniziative, riaprono musei, organizzano fiere, mostre artistiche, notti bianche, verdi, gialle…ad oggi sono praticamente degli eroi, soprattutto quelli che in qualche modo riescono a mettere in luce chi sotto la luce non c’è mai, perché muore di fame, perchè non produce, perché non accende mutui ma solo fuochi per non crepare di freddo…perché non piange né litiga in televisione…perché non sa neppure cos’è una televisione. Perché non naviga su internet ma solo nel mare vero, quello delle zattere dei disgraziati e dei clandestini…clandestini della terra. Bravi, bravissimi e ancora mille volte bravi, non smettete finché potete. Io che so solo scrivere e cantare provo a fare il mio, che è comunque poco, pochissimo. Ma fino a quando quelli che possono e contano non faranno in modo che la cultura cominci dall’inizio della vita di ognuno di noi fortunati…non basterà. E’ la scuola il posto della cultura, il suo habitat naturale. E la cultura non è la matematica delle equazioni, non sono le conquiste e le disfatte di Napoleone…Non sono neppure i problemi matrimoniali di Renzo e Lucia… O meglio, è anche tutte queste cose ma prima di tutto è civiltà, è solidarietà, è creatività. È arte, è valori, è diritti, è educazione, è libertà, è rispetto, è democrazia. Ed è tradizione e progresso insieme: aggiornare e modificare, non significa dimenticare e stravolgere! La vita stessa non si fossilizza mai, cioè cambia e si riadatta continuamente a se stessa. Perché, noi che possiamo oramai quasi tutto, che sappiamo quasi tutto, che facciamo quasi tutto, non proviamo a rimescolare un po’ le carte, pur continuando a fare lo stesso gioco? Oggi nella scuola dell’obbligo, a parte l’inglese e l’informatica, non sarebbero utili ed affascinanti, che so, una “educazione ambientale, stradale, mediatica”? E non potrebbe starci una materia tipo “l’ora di differenza ed integrazione fra popoli e comunità del ventunesimo secolo”? Invece di proibire i cellulari, non si potrebbe introdurre una cosa tipo “educazione ed etica nell’uso dei più moderni mezzi di comunicazione, internet compreso”? Invece di trasformare gli stadi di calcio in centrali militari e militarizzate senza più allegria e sport, non si potrebbe inventare una “rieducazione ai valori sportivi ed alla competizione sana e creativa”? Magari rubando un paio d’ore la settimana alla pertica ed alla solita partita di pallavolo fra sezioni, ma ne varrebbe la pena credo. O ancora “Religioni di tutto il mondo: differenze e punti in comune” … E tutto questo usando magari la forza dell’immaginazione, della poesia, della letteratura, del cinema, della musica…Potrei andare avanti all’infinito in questo senso ma verrei tacciato come utopista megalomane, buonista, sempliciotto, illuso, uno che parla senza conoscere i problemi, le strutture fatiscenti di certi istituti, la lotta meschina fra privato e pubblico, gli stipendi infami dei docenti ecc. ecc. Ma io in effetti sono davvero solo un “agitatore di idee” (invece che di folle), un “acchiappatore di sogni e di speranze” (invece che di voti e di mazzette) e non pretendo d’essere di più di questo..E se solo fossi riuscito a “muovere” lo spirito di uno fra i pochi o i tanti che stiano leggendo queste righe, mi sentirei appagato. Lo so che è difficile invertire la rotta, soprattutto se gli effetti di quel cambiamento non sono immediatamente tangibili ma più verosimilmente lontani nel tempo…ma anche smettere di fumare, di bere o di drogarsi è difficile, spesso difficilissimo…ma è possibile e lo è davvero solo col tempo, la fiducia, l’aiuto, l’attenzione, il sacrificio e soprattutto con un’alternativa di vita veramente differente rispetto a quella precedente: un’alternativa di comprensione, rieducazione, consapevolezza e creatività…voglio dire…non sarebbe stato magnifico se qualcuno che può farlo, avesse almeno provato a spiegare a chi per esempio ha deciso di “esportare” la democrazia (idea nobilissima di per sé), che il modo migliore per farlo era lanciare dagli aerei libri alla popolazione di “educazione alla libertà ed alla democrazia: diritti e doveri di u popolo sovrano”, magari sottoforma di avvincente romanzo storico, invece di bombe ed altri ordigni? Magari non avrebbe funzionato subito ma col tempo, un po’ di tempo, io credo davvero di sì…e in quel tempo, quante vittime in meno, da una parte e dall’altra? Scusa se mi sono dilungato e se in un qualsiasi modo o ferito i tuoi sentimenti o le tue idee. Ora e per ogni volta che dovesse capitarmi di rifarlo. Genova, oggi è martedì 20 febbraio 2007, almeno per questa parte di mondo. Io mi chiamo Andrea, scrivo canzoni, poesie e favole e volevo ringraziare te per esserti fermato un poco qui con me, fra le praterie delle mie parole. Chiunque tu sia, ovunque tu vada, buona fortuna. E torna pure quando vuoi. Passo e chiudo (per ora). STOP ANDREA BIANCO Pagina tratta dal sito Favole e Musica di Andrea Bianco - Tutti i diritti riservati |