Aeroplani [27 Feb 07 20:09 by Andrea Bianco] | ||
| “Con l’immaginazione non ci si riempie la pancia..”… Questa frase, o qualcosa di similare, ogni artista che si rispetti, straordinario o pessimo che sia, almeno una volta nella vita se la è sentita dire..per altro è un po’ come dire che l’acqua è bagnata, che il sole è giallo o che la pioggia scivola sui vetri…è insomma una di quelle verità evidenti ed incontrovertibili davanti alle quali non si può che prendere atto e passare oltre. Ho però anche letto da qualche parte che l’artista vero è quello capace di trasformare una risposta certa in una nuova domanda potenzialmente piena di altre e differenti soluzioni…Io non so davvero se sono un artista vero, finto, o magari un’imitazione cinese di uno vero, ma di sicuro il mio divertimento più grande (equivalente alla mia pena) è proprio quello che provo ogni volta che riesco a ridipingere le pareti del soggiorno dell’unico colore che gli altri, tutti gli altri, non si aspettavano che io usassi; non il più originale o bizzarro o fuori moda, semplicemente il più inaspettato, imprevedibile per me quanto per loro…Hai presente l’espressione di tuo figlio piccolo o della tua nipotina di 5 anni ogni volta che vedono passare un minuscolo aeroplano colorato nel cielo oppure quando la sera dopo cena gli racconti per la cinquantesima volta la stessa favola, con le stesse pause e le identiche figure da guardare sullo stesso libro, aperto, sfogliato e richiuso, sempre ed ineluttabilmente nella medesima maniera? Ecco, ogni volta che scrivo una qualunque cosa, una canzone, un racconto, una favola, una poesia…la mia più intima speranza, il mio sogno più sognato, è di trasferire, anche solo per un attimo, quell’espressione di stupore e curiosità, di gioia e di malinconia insieme, negli occhi e nel sorriso di almeno uno fra coloro a cui capiti “l’incidente” di ascoltarla, leggerla, ricordarla quella cosa, nata da una fragile ed indefinita Idea…Che questo uno sia grande o piccino. Lo so che la fantasia non si mangia, che la poesia non ripara dal freddo e dalla pioggia e che la musica non è una strada solida che senti sotto i piedi… Ma ci hai mai pensato a cosa saremmo, a cosa sarebbe questo mondo se queste cose non esistessero, scomparissero completamente…Forse non moriremmo di fame o di freddo, ma senza vedere più quegli occhi stupiti dei bambini, saremmo alla fine morti che camminano…con le pance piene certo…ma morti. Morti e basta.
Genova, oggi è martedì 28 febbraio 2007, almeno per questa parte di mondo. Io mi chiamo Andrea, scrivo canzoni, poesie e favole e volevo ringraziare te per esserti fermato un poco qui con me, fra le praterie delle mie parole. Chiunque tu sia, ovunque tu vada, buona fortuna. E torna pure quando vuoi. Passo e chiudo (per ora).
STOP
ANDREA BIANCO
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