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- Titolo: "Il viale degli alberi ossuti"
- Tratta dal sito: http://www.favolemusica.it
- Pubblicata: Thursday 31 May 07 16:16
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Cammina lentamente. Uno strappo di vento più forte. Si rialza il bavero dell’impermeabile chiaro e si stringe d’istinto nelle spalle. Lontani e indefinibili odori di bruciato. Foglie rosse e dormienti a terra, tutt’intorno. Un impercettibile sorriso, prima di schiarirsi la voce e parlare: - Sono sempre stato legato all’autunno, fin da ragazzino. Credo che ognuno abbia una stagione nell’anima o comunque per se e per me sono sempre stati questi colori ombrati, quest’aria già diversa ma non ancora cambiata….la pioggia d’autunno è diversa da tutte le altre piogge; è odorosa, sottile,ancora tiepida, almeno fino a ottobre e quando cade nei pomeriggi opachi ed immobili, è come l’armonia di una musica bellissima e lontana. Ha mai provato ad ascoltarla, a farlo veramente? L’uomo che gli cammina accanto si ferma sorpreso e assume un espressione quasi imbarazzata, ma solo per un istante. La cravatta di fiori blu e verdi gli si rovescia su di una spalla. Non ci bada. E si accende una sigaretta: - Ascoltare la pioggia dice…. Beh, si….Mi è capitato qualche volta, ma è la pioggia dei temporali quella che da sempre mi affascina…. Non so perché, oltretutto da bambino avevo un vero e proprio terrore dei temporali….Piangevo per tutto il tempo che duravano, era terribile…. Per me e per i miei genitori! Chissà, forse la stagione della mia anima è l’estate! Devo confessarle però che questo è un concetto che un po’ mi spiazza…. Non ci avevo mai pensato insomma…. Lei è un uomo di fede?…. Voglio dire, si ritiene una persona religiosa, credente? Il clacson di un auto in lontananza. Voci di bambini. E sopra i bagliori tenui dei lampioni a riscaldarsi prima di accendersi. Pochi passerotti in un volo basso e stentato di fronte: - Se mi sta chiedendo se la pioggia mi fa pensare a Dio, le rispondo senza esitare che si, è così…. Se invece la sua domanda è davvero se credo o ho creduto in Dio negli anni della mia giovinezza e della maturità, allora è tutto molto più difficile…. Si, difficile, anche se la risposta potrebbe comunque essere un no deciso. E un po’ malinconico. Le dispiace se ci sediamo un poco su quella panchina? Temo di essermi di nuovo un po’ affaticato. Se però deve andare io…. Due ragazzi poco distante. O forse un uomo e una donna, in piedi. Per un attimo gli alberi a scuotersi tutti insieme dentro ad un vento improvvisamente più forte. E freddo. Il fischio di un treno: - No anzi, fa piacere anche a me sedermi un momento prima di incamminarmi verso la stazione. Il mio treno parte tra una cinquantina di minuti e se riprendo fiato almeno per altri venti, raggiungerò la meta senza neppure uno sbuffo…. Ne dico di sciocchezze vero? Del resto io con le parole ci campo, ma…. Piuttosto, come sta ora? E’ sicuro di non voler chiamare qualcuno prima che io mi allontani, un taxi che la riaccompagni a casa…. Ho ancora tutto il tempo per occuparmene se crede, davvero…. Ancora risate di bambini a correre con il vento. E le luci dei lampioni accese anche se il cielo per ora resta chiaro. Cielo di settembre. - …. Si preoccupi invece di non perdere il suo treno giovanotto…. E’ già stato fin troppo gentile e premuroso con il sottoscritto. Chiamerò certamente un taxi, ma lo farò da solo e più tardi, grazie. Ho ancora voglia di respirare un po’ di questo vento arrabbiato….Lara usava spesso questa strana e un po’ buffa espressione…. “Guarda oggi com’è arrabbiato il vento Giò…. Fa quasi paura!”…. Ma non era mica vero sa…. Lara era la donna più coraggiosa che io avessi mai conosciuto, sembrava non aver timore di niente e di nessuno. Ho sempre avuto molta più paura io…. Anche della morte. Adesso però non ne ho più. Rimangono per qualche minuto in completo silenzio, uno a giocherellare con la cravatta sempre in movimento e l’altro a girarsi la vera d’oro intorno all’anulare della mano sinistra. Adesso sta diventando sera: - Lei deve ritenersi una persona molto fortunata ad aver incontrato e vissuto così tanti anni della sua vita con una donna come è stata sua moglie. Io credo che tener viva per tutta una vita una storia d’amore sia la…. Si, la missione più difficile, se così si può dire, per un essere umano. C’è una gran differenza tra il tenere vivo un amore e sopravvivere ad un amore…. Capisce quel che intendo dire? La frenata di una macchina. Le campane di una chiesa. L’eco di una saracinesca che si chiude. Le prime ombre lunghe e magrissime degli alberi intorno: - Che Dio esista oppure no, l’unione di due persone, l’unione autentica nel corpo e nell’anima, è comunque un miracolo e come ben si sa, il concetto di miracolo, il significato, è proprio quello di un fatto, di un gesto o di una azione umanamente impossibile da concepire prima ancora che da realizzare. Non so se la nostra storia d’amore, quella mia e di Lara, sia stata un miracolo. So però che è stata una vicenda umana straordinaria per me, senza paragoni ne eguali. Avremmo potuto attraversare l’inferno insieme, eravamo indistruttibili…. E avrei dovuto sapere che prima o poi dovevo pagare dazio per tutto questo…. Solo vento. - Che cosa vuole dire? - Che la mia vita è finita con lei, la notte in cui il suo malandato cuore si è addormentato per non risvegliarsi più. Lei è morta. E lo sono anche io, benché cammini, mangi, parli, mi muova o stia fermo. I miracoli non sono di questo mondo e chi si avvicina troppo al sole, come Icaro, finisce per bruciare se stesso e la propria presuntuosa e magari ingenua illusione di felicità. Ha una sigaretta anche per un povero vecchio triste e disfattista? La sirena di un ambulanza, o forse di una macchina della polizia. Il pacchetto rosso delle sigarette. L’accendino. Un sorriso tirato: - Me la chiede come fosse l’ultimo desiderio…. A questo punto il copione dovrebbe prevedere un mio convincente e fortemente retorico monologo di alcuni minuti, con il quale riuscirei infine a convincerla che nella vita si può sempre e comunque ricominciare da capo…. A qualunque età e dopo aver attraversato qualsiasi circostanza avversa, negativa, terribile…. Ma è decisamente troppo scontato, prevedibile e quindi…. Non lo farò. Non mi fraintenda, non voglio certo mettermi a scherzare su di un argomento tanto profondo e delicato come questo…. Oltretutto la conosco da meno di un’ora e forse non avrei nemmeno dovuto permettermi di sollevare la questione…. Anzi le chiedo scusa se ho toccato maldestramente o anche soltanto superficialmente un tema che le pesa così tanto affrontare…... Credo che dovrò cominciare a muovermi adesso, sennò va a finire che da troppo presto faccio venire tardi!…. Però, la prego, prima di lasciarci, permetta che le faccia ancora una domanda…. Voglio dire, io non ho mai trovato l’anima gemella, nessun miracolo nella mia vita sentimentale, anzi: una convivenza e due matrimoni falliti alle spalle. Ora è da qualche anno che sono single, e hai voglia a dire che la vita dello scapolo è un affare…. Ogni giorno che passa sono sempre più solo, egoista e rincoglionito….. Almeno avessi un figlio che di tanto in tanto mi venisse a trovare in quella specie di casetta bunker a schiera in cui vivo…. A farsi fottere il sesso sicuro! E allora mi chiedo: è mai possibile che la vecchiaia di un uomo che ha vissuto una vita ed un amore come ha vissuto lei, possa essere triste, malinconica e solitaria come quella che sicuramente sarà per un personaggio come il sottoscritto che in quarantatotto anni non è riuscito a dare nemmeno la parvenza di un senso, di una direzione, alla propria vita amorosa? No, non ci credo, non voglio crederci. Non le dirò che capisco il suo immenso dolore per quella perdita, quella mancanza insostituibile e assoluta, perché mentirei spudoratamente. Io di certo non posso capirlo. Ma per favore, non mi dica, lei che ha conosciuto quel miracolo, quella felicità così difficile da abbracciare, che comunque, nonostante tutto, nonostante il dolore indescrivibile ed infinito di oggi…. Non ne è valsa la pena. Non lo faccia perché le dico molto sinceramente che distruggerebbe in un sol colpo l’unico ideale, quasi un mito, che non ho mai raggiunto, ma in cui ho sempre creduto fin da ragazzino, quando ogni stupido ed insignificante amore adolescenziale era per me l’amore eterno…. L’ultimo sogno che mi rimane per riuscire ad affrontare la mia paura della morte. La mia solitudine. Gli occhi di quei due si attraversano per un lunghissimo istante. Sono entrambi commossi e sorpresi di esserlo; in fondo si conoscono appena e si sono scambiati solo poche parole, per caso, una fresca sera di settembre, lungo un viale di alberi alti, tremanti, ossuti. L’imbarazzo si scioglie in un attimo quando si stringono la mano e si sorridono: - Si. E’ vero. Ne è valsa la pena. Ne è comunque valsa la pena. - Grazie amico mio. So che non è una bugia. Grazie, non la dimenticherò. Addio. - Addio. Lo osserva allontanarsi e sparire lentamente tra il buio oramai sceso completamente sulla città e le mille lucine ad illuminarlo intorno. Il fischio improvviso e , gli pare, più forte di un treno in partenza, quasi lo spaventa. Poi prende a rilassarsi a poco a poco. Ripensa a quella strana e bella serata. All’incontro con quel giovanotto così gentile e ciarliero. A settembre. A Lara. Poi gli sembra di non sentire più niente. Nemmeno il lamentio del vento. Vorrebbe alzarsi per chiamare un taxi e andare a casa, ma quando la vede, splendida, magra e giovane come l’aveva conosciuta tanto tempo fa, non si muove più. Aspetta che Lara gli si sieda accanto su quella panchina che ora non e' più fredda e dura nel metallo rugginoso. Si abbracciano ed anche lui ora è giovane e bellissimo nei capelli forti e corvini. No, non gli ha detto una bugia a quel giovane amico d’una sera d’autunno. Ne era valsa la pena. Comunque. Nessun taxi, nessuna casa triste e solitaria. Non più. Ora vuole solo riposare, chiudere gli occhi sotto gli alberi ossuti. Ora ha finalmente ritrovato il suo miracolo. Ora c’è Lara. Ancora. Per sempre. AND


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