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- Titolo: "FIABA: Il pupazzo di neve"
- Tratta dal sito: http://www.favolemusica.it
- Pubblicata: Thursday 31 May 07 16:31
- Link alla Pagina: http://www.favolemusica.it/fiabe/view.php?id=7




Era la vigilia di Natale di un po’ di tempo fa. Adalberto guardava fuori, col naso schiacciato sul vetro appannato della finestra di cucina, la neve che aveva cominciato a fioccare dolcemente sulle strade e sulle case tutt’intorno. Era bellissimo vederla appoggiarsi piano sui lampioni magri e altissimi appena accesi e sugli alberi illuminati e addobbati a festa dei giardini. Quel paesaggio incantato e surreale che via via andava creandosi davanti ai suoi occhi grandi ed increduli, gli riempiva il cuore d’ una gioia, di un calore e di una tenerezza che non sarebbe mai riuscito a spiegare con le parole. Così decise di dar espressione a quell’emozione incontenibile in lui, attraverso un disegno, con i colori; andò nella sua camera e subito si mise al lavoro con fogli, matite e pennarelli. Disegnò uno splendido pupazzo di neve e con grande orgoglio lo mostrò alla mamma ed al papà che si congratularono felici col loro piccolo artista, prima di riaccompagnarlo nel suo lettino ed augurargli la buona notte. Adalberto mise il bel disegno sotto il suo cuscino, poi un lampo di meraviglia e di contentezza illuminò ancora per un istante il suo visino, al pensiero che di lì a poco Babbo Natale sarebbe finalmente tornato a fargli visita, lasciandolo al risveglio pieno di stupore e di sorprese fantastiche! Socchiuse le palpebre stanche un istante poi.. un rumore, come qualcosa che si infrangesse sulle persiane chiuse della finestra.. ma qualcosa di mollo, di soffice, come..come una palla di neve! Facendosi coraggio Adalberto si alzò da letto e zitto zitto provò a dare un’occhiata. Quando aprì le imposte e sporse lentamente la testa al freddo e al gelo della notte, quel che vide poco sotto, nella piccola aiuola imbiancata di fronte a casa, gli parve magnifico quanto incredibile: un enorme pupazzo di neve lo fissava sorridente da dietro la sua sciarpa rosso fuoco e da sotto il suo cappellaccio verde pisello, ma la cosa più stramba era la somiglianza davvero pazzesca fra quel pupazzo ed il suo, quello che poco prima lui aveva immaginato e disegnato. D’istinto corse al suo letto e alzò il cuscino..il foglio era ancora lì ma..completamente bianco! Il pupazzo di neve ne era veramente uscito! Ma che notte magica ed imprevedibile era mai quella, pensò Adalberto mentre il suo cuoricino batteva sempre più forte nel petto, quasi a voler scappare anche lui e saltar fuori come quel matto di pupazzo! Poi, nel silenzio, una voce: - Adalberto, ti prego, riaffacciati un momento alla finestra..sono io, sono qui! Il bimbo, oramai troppo eccitato e curioso per lasciarsi vincere dalla paura, tornò alla finestra. - Oh grazie Adalberto, sapevo che mi avresti ascoltato.. In fondo se io sono qui, se esisto, è solo per merito tuo.. Tu mi hai creato, con la tua immaginazione prima e col tuo talento poi! Infilati qualcosa di pesante e vieni a farmi un pochino di compagnia, mi basteranno anche solo pochi minuti.. Presto, prima che arrivi Babbo Natale, sai che non deve trovarti sveglio! - Si, arrivo! Come fosse la cosa più naturale del mondo il bimbo chiuse gli occhi e pensò ad un bellissimo maglione di lana tutto colorato, con il cappuccio ed il pon pon e... D’improvviso, quasi avesse volato fra i fiocchi di neve candida, si ritrovò tutto ben coperto e caldo dal suo magnifico indumento, accanto al pupazzo, felicissimo del suo arrivo. - Sei ancora più in gamba di quanto credessi Adalberto! Sono davvero pochi quelli che alla tua età riescono ancora a fare magie fantastiche come questa! - Ma guarda che io non sono mica più tanto piccolo..pensa che l’anno prossimo, a marzo, compio già otto anni! - Io so bene quanti anni hai, dimentichi che sei il mio “creatore”…Infatti non mi riferivo affatto alla tua piccolezza quando mi sono stupito poco fa, semmai il contrario..Tu sei bravo proprio perché nonostante il fatto di stare crescendo, mantieni intatta la tua forza dell’immaginazione, la tua fantasia! Credimi amico mio, queste cose sono quanto di più prezioso può esser donato ad un essere umano di ogni spazio, tempo e luogo..Questa Adalberto è..Magia! Quella per il piccolo, grande Adalberto, fu la notte più lunga e fantastica della sua vita, che non dimenticò mai, neppure tanto tempo dopo, quando crebbe e divenne prima un ragazzo e poi un uomo. Certo, non riuscì mai a capire davvero se ciò che gli era accaduto fosse il frutto di un sogno bellissimo d’infanzia o realtà. Ma ai suoi figli, una notte di Natale illuminata e ricolma di neve bianchissima, dopo aver raccontato la splendida storia del pupazzo di neve, disse che non gli importava più di saperlo, che forse non gli era mai importato veramente e soprattutto che non era quella la cosa importante da comprendere: - Figli miei, dovete sapere che la realtà è luogo assai più pericoloso ed ingannevole della fantasia. La realtà è come un venditore di fumo che promette premi e certezze a chi comprerà la sua merce, ma che in fondo fa soltanto il proprio interesse e sa benissimo che niente a questo mondo è vero e certo se non l’amore e la capacità d’amare, di scoprire, di sognare! La realtà è quel mercante d’armi che vende gli stessi terribili fucili ai buoni come ai cattivi, sapendo perfettamente che solo l’odio, l’orrore e la violenza vinceranno sempre e comunque qualsiasi battaglia e qualunque guerra. La realtà inquina i mari, uccide le foreste ed i boschi,umilia gli animali, sporca ed offende le città d’automobili e di cemento. L’immaginazione avvicina i popoli, esalta la scienza, sublima l’arte e scalda i cuori degli uomini. L’immaginazione è la lingua con cui pregare il Dio di tutte le religioni, sempre lo stesso, con mille forme, nomi e simboli diversi. L’immaginazione è musica ed è poesia. E’ amore. E’ speranza. Solo l’immaginazione può cambiare e salvare la realtà, così è sempre stato e così sempre sarà! Bene ragazzi, ora a nanna..Oramai è tardi e Babbo Natale vuole trovarvi addormentati al suo arrivo! - Si papà ma..e quel tuo disegno, l’hai poi mai ritrovato? Adalberto sorrise, volse per un attimo gli occhi a sua moglie che lo stava osservando dolcemente e poi fece un cenno con la mano destra, come ad indicare qualcosa sulla parete accanto all’albero luccicante: - Certo che l’ho ritrovato e ancora oggi non potrei mai separarmene..eccolo, è lì.. - Ma papà.. quello è..un foglio bianco! - Certo che sì..non sono mica un visionario io sapete?.. Perché prima di addormentarvi non provate, insieme, a staccare quel foglio dal muro e a disegnarci qualcosa sopra..che so, Babbo Natale, un folletto..o un pupazzo di neve? Così in effetti andò, il disegno fu bellissimo. Adalberto diede la buonanotte ai suoi piccoli artisti e disse loro: - Se penso che l’anno prossimo compirete l’uno sette e l’altra nove anni..beh, vi confesso che sono davvero orgoglioso di voi ragazzi..non è per niente facile alla vostra età essere ancora capaci di certe splendide magie! E se state per chiedermi cosa questo significhi, vi dirò che non è la piccolezza che..ehi ma.. ragazzi..state già dormendo?.. Riposate bene e.. Sogni d’oro amori miei.. Questa sarà una lunga, fantastica notte! AND


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