Perchè questo sito
Non ho più vent’anni e non sono
mai stato un patito di tecnologia,
informatica ed affini... anzi... Il
mio personale percorso di vita,
tutto votato, a torto o a ragione,
verso l’arte, la musica, la fantasia
e la creatività, mi sembrava non
dovesse mai incrociarsi con un mondo
tanto tecnico, “freddo” e per questo
distante, e se mai fosse successo,
pensavo, l’incontro sarebbe stato
senz’altro uno scontro e non avrebbe
portato a nulla di buono…
Oggi so che mi sbagliavo
grandemente... e fin qui non ci
sarebbe poi niente di strano o
particolare visto che nella mia
esistenza fino ad ora di errori più
o meno giganti, nel mio piccolo, ne
ho messo su una bella collezione...
La cosa importante semmai è
essermene reso conto (di
quest’ultimo sbaglio) in tempo,
almeno credo, infatti è da questa
mia serena, pur se combattuta e
complessa, “redenzione” che, una
notte qualsiasi, è nata in me la
bizzarra e molto tecnologica idea di
realizzare un sito internet...
Dovevo solo invertire le “polarità”
della questione, bisognava cioè che
fossero la mia creatività e fantasia
a “catturare” e stregare il
tecnicissimo universo web per
metterlo al loro servizio e non il
contrario… Fatto questo, internet
sarebbe diventato per me e per
quello che faccio o che provo a fare
(tutto ciò che questo sito contiene)
la via di espansione e comunicazione
più importante e vitale per me e per
la mia creatività; per certi versi,
purtroppo, addirittura l’unica
strada battibile per rendermi
visibile e soprattutto per dare un
po’ di luce e di visibilità appunto,
a tutte le mie piccole ed umili
opere ed idee.
Così nasce FavoleMusica,
come un’esigenza ed una necessità al
contempo, l’isola che non c’è (in
effetti “virtuale” proprio questo
significa...) di un autore,
scrittore, cantautore e “mercante di
sogni”, disposto a lasciarsi “cadere
nella rete” (web) per offrire a chi
lo vorrà, solamente un po’ di sé…che
poi è l’unico, vero perché di
FavoleMusica. Grazie allora a quegli
arditi “viaggiatori” che
intraprenderanno questo viaggio che
non è un viaggio e che si fermeranno
anche solo per pochi attimi su
quest’isola che non è un’isola,
“navigando” in questo mare che non è
un mare, portando con sé il proprio
equipaggio immaginario di curiosità,
sensibilità e voglia di conoscere e
scoprire altri “posti”; e che poi
ripartiranno con un nuovo carico di
emozioni, domande, stupori e
speranze…
L’unico “tesoro”, che non è un
tesoro, che troveranno qui e che
potrò donar loro. Buona fortuna!
ANDREA BIANCO |