Di Vasco e dell'immaginare... [07 Jun 07 19:06 by Andrea Bianco]
“T’immagini la faccia che farebbero/ se da domani davvero/ davvero tutti quanti smettessimo”. Sul finire dei mitici anni 80’ (almeno per quelli della mia generazione), Vasco Rossi, primo cantautore italiano del genere rock, scriveva e cantava un bel pezzo che cominciava proprio con i versi che ho riportato poco sopra…Era e ancora oggi è, un gran bel provocatore il “Blasco” ed in quel testo, esplicito e ben costruito, faceva chiaramente riferimento al tragico e delicatissimo argomento dell’uso e dell’abuso di droghe leggere, medie, pesanti e pesantissime, alcool e tabacco compresi naturalmente…E tutto si può dire, in bene o in male, di Vasco Rossi, ma certamente non che non conoscesse a fondo, ciò di cui stava parlando… Era provocatorio perché in Italia parlare di droga, in qualunque modo se ne parli, lo è sempre e comunque (un po’ come con il sesso…o la politica, o la religione, o la mafia …insomma, quaggiù è sempre caldamente consigliato occuparsi di calcio, formula uno, moto GP, reality show ed altre leggerissime ed emerite stronzate…per non finire mai sulla graticola, di qua o di la…) e soprattutto per quel “t’immagini la faccia che farebbero” che faceva e fa a tutt’oggi presupporre una “controparte” destinata a rimanere assai delusa, per usare un eufemismo, nel caso in cui il sogno del cantautore rock divenisse un giorno, nello spazio e nel tempo, una magnifica realtà…un sogno certo, e Vasco è il primo a saperlo se in effetti quel brano continuava così: “T’immagini se fosse sempre domenica/ tu fossi sempre libera/ e se tua madre fosse meno nevrotica”… come dire, neanche nella più straordinaria e fantastica delle fiabe una roba del genere… Eppure… eppure per un mercante di sogni e di stelle come il sottoscritto, è una tentazione praticamente irresistibile quella di “immaginare”…non voglio certo mettermi all’altezza di un Vasco Rossi in quanto a deliri onirici e “artisticamente fantasmagorici”, ma risentendo volentieri quel pezzo dopo un bel po’ di tempo, sono più che sicuro che a lui non dispiacerà se lo “utlizzo” per fantasticare un poco sulla squallida, cinica, cattiva e triste “civiltà” occidentale odierna, alla quale è rimasta solo una fredda e sempre molto relativa “libertà d’opinione” (la mia per esempio) e dove è obbligatorio sputtanare tutti i sentimenti più intimi per sentirsi vivi e diventare “qualcuno”, vomitando sul pudore e sputando sulla dignità, propria e altrui…dove si compete come bestie rabbiose fra tutti e per tutto, o si è fuori dal gioco subito, senza pietà né esitazioni…dove apparire, vincere, guadagnare e gridare più forte degli altri è sempre il solo ed unico scopo… E allora che bello immaginare che un giorno tutto questo si fermi perché ognuno di quelli che stanno da questa parte, la parte di quelli che non possono decidere mai, decide invece che si…che si può “smettere” come diceva Vasco… smettere di guardare programmi fasulli, insultanti, ridicoli come solo i reality sanno essere…dove (per fare solo un esempio ma la lista sarebbe infinita e sempre in aggiornamento, purtroppo) quattro coglioni “celebri” e pieni di soldi vengono magari spediti su di un’isola “deserta” (!?) a far finta di morire di fame mentre dall’altra parte del mondo mamme e bambini si riducono da sempre a scheletri che camminano e si farebbero uccidere sul serio per un solo sorso d’acqua fresca…smettere di abbonarsi alle pay tv e di andare allo stadio in massa a idolatrare come eroi del nuovo millennio dei ragazzotti atletici e ben pettinati che vengono ricoperti d’oro per dare qualche buon calcio ad un pallone, dentro ad un sistema dopato, corrotto, vergognoso e dominato solo da business e tv…smettere di far fare successo a “format” e programmi volgari e diseducativi come “Amici”(titolo davvero indicativo..), dove si insegna a ragazzini di 15 anni che l’unica cosa che conta nella vita e nell’arte è arrivare prima degli altri, a qualunque costo e con qualsiasi mezzo e che il talento si “impara” (e non semmai si ha e si coltiva, ognuno diverso) e per di più in una “ scuola televisiva”… smettere di dar credito ad un’informazione cafona, maleducata, ignorante, invadente, cinica, scandalistica, superficiale, schierata (in un senso o nell'altro) e neppure lontanamente obiettiva…smettere di comprare moto e automobili e quindi di guidarle in mezzo ad un traffico insostenibile, disumano, pericolosissimo ed assurdo, in mezzo ad un’aria ogni giorno più irrespirabile…smettere di farsi prendere in giro da banche e società finanziarie, che “aiutano” sempre e solo chi di soldi ne ha in abbondanza e abbandonano o peggio frodano chi lavora una vita intera per non “possedere” mai veramente nulla, se non la propria preziosissima onestà…smettere di sostenere e di votare una classe politica opportunista, privilegiata, senza più valori né ideali, da una parte e dall’altra, che non siano economici e comunque d’interesse…smettere di accettare o ignorare le guerre finché sono lontane… smettere di dare anche solo una giustificazione a chi per protestare, anche per cose a volte giuste, compie atti crudeli e terribili di terrorismo, sterminando folle d’innocenti…smettere di chiudere gli occhi davanti a culture, credi, religioni e tradizioni diverse e differenti da quelle che conosciamo o che ci sono state imposte dalla nascita…smettere di tollerare che chi parla di povertà, di famiglia, d’amore e di solidarietà ed uguaglianza di diritti di tutti gli uomini, possa contemporaneamente vivere nell’oro, nel privilegio, nell’immunità e nell’alterigia…smettere di svendere la fantasia e la creatività al “progresso” ed alla tecnologia…Smettere di far finta di non capire… Smettere di “lasciarsi vivere”… anche se…lo so…è difficile, a tratti davvero impossibile, soprattutto davanti ad ingiustizie ed assurdità veramente indicibili… Eppure…eppure t’immagini se fosse sempre domenica? Genova, oggi è giovedì 7 giugno 2007, almeno per questa parte di mondo. Io mi chiamo Andrea, scrivo canzoni, poesie e favole e volevo ringraziare te per esserti fermato un poco qui con me, fra le praterie delle mie parole. Chiunque tu sia, ovunque tu vada, buona fortuna. E torna pure quando vuoi. Passo e chiudo (per ora). STOP ANDREA BIANCO



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