Il relativista buono [31 May 07 20:28 by Andrea Bianco]
Faccio davvero fatica a scrivere e a parlare di certi argomenti e di certi fatti. Un po’ per la naturale delicatezza degli stessi ed un po’ perché temo sempre di essere frainteso o peggio “etichettato” con qualche bella, pesante, nonché fasulla patacca politica o religiosa indifferentemente…Perché veramente, ed inspiegabilmente, negli ultimi tempi in questo paese, come hanno già detto in molti, sembrano tornati i tristi giorni dei Guelfi e dei Ghibellini…E come sempre, in mezzo a simili diatribe, chi non sa, non vuole e non può stare da una parte o dall’altra, proprio come sull’autobus nell’ora di punta, finisce per viaggiare tremendamente scomodo e scendere poi stordito ed “addolorato” un po’ qua e un po’ là… Pazienza…sono ancora abbastanza giovane e sconosciuto da potermi permettere ancora almeno un paio di privilegi mica male…primo essere ignorato e secondo, proprio per via del primo, non essere comunque mai ed in nessun caso, preso troppo sul serio (e questa si che è una fortuna…). Ho trentasei anni e non ho mai sentito pronunciare la parola “famiglia”, dalle “autorità competenti” (politiche, religiose, sociali ecc.) fino alle ranocchie dello stagno (cra, cra, cra…), come negli ultimi tre o quattro mesi. Il valore della famiglia, la sacralità della famiglia, l’importanza della famiglia, le difficoltà della famiglia…potrei continuare ma non basterebbe tutta la memoria web di questo mio diario virtuale, per cui va bene così…E come al solito sono tardo, cioè non capisco… Chi si vuole difendere da chi? Chi avrebbe deciso di “distruggere” la famiglia? Con quali ragioni e diritti? E chi avrebbe deciso invece di ergersi a “protettore” della stessa, a sua volta con quali argomenti e convinzioni? E’ così facile dire “famiglia”…anche grammaticalmente…un po’ meno io credo, è comprenderne il reale significato…quando dico famiglia a cosa mi riferisco davvero? A mia mamma e a mio papà, ai miei o ai tuoi parenti stretti o più lontani? A mia moglie o a mogli e mariti di altri? Oppure alla sacra famiglia cattolica e cristiana, alla sua comunità tutta? O alla “grande famiglia” del mondo dello spettacolo, o di quello dello sport, della politica o a tutte quelle “famiglie – casta” di tutte le arti e professioni e mestieri che, soprattutto qui in Italia ma un po’ dappertutto nel mondo occidentale e “civilizzato”, conosciamo tanto bene… o magari e addirittura di un altro tipo di “famiglia” parliamo…quella che solo a pronunciarne il nome mette i brividi e fa paura, quando non ne si fa parte almeno…La famiglia di “cosa nostra” intendo… Spero quantomeno che lo spirito provocatorio e a tratti ironico di questi miei pensieri sia colto pienamente e subito da tutti coloro che generosamente vorranno leggerli…E comunque provo a spiegarmi meglio, per quel che so e che posso: sono nato e cresciuto in una famiglia “tipo”; mamma, papà, fratello, nonna ecc. Fortunatamente ci siamo voluti e ci vogliamo tutti molto bene e sull’onda di questa bella “esperienza”, anch’io, oggi, mi sono creato una famiglia mia e mi piace costruirla ogni giorno di più e meglio… Ma non ho fatto questo perché qualcuno mi ha inculcato che se non lo avessi fatto sarei perito per sempre fra le fiamme dell’inferno o fra quelle anche più ardenti dei mancati diritti civili… non l’ho fatto perché qualcun altro mi ha paventato la drammatica fine di questa magnifica istituzione laico – religiosa, con conseguente dominazione tirannica di popolazioni gay, lesbo o trans…ho scelto questa strada perché semplicemente e serenamente ci credo e per me, sottolineo per me, è bella…faticosa forse, impegnativa ma bella…E’ stata una scelta libera, aiutata ovviamente dalla memoria, dalla cultura e dall’esperienza…Voglio dire che non me ne frega un accidente delle beghe politiche e religiose su chi deve e vuole rappresentare la guida di tale “istituzione”… Fare famiglia è prima di ogni altra cosa un intenzione prima ed un “atto d’amore” poi, che non ha bisogno né di rappresentanti, né di tutori, né tantomeno di predicatori o di manifestanti di piazza, né di un tipo politico – religioso, né dell’altro (laico – politico). Non bastano le atroci vicende di cronaca di questi ultimi giorni (ma del resto di sempre), con mogli assassinate dai mariti, figli uccisi o sequestrati dalle mamme e dai papà e quanti altri orrori e violenze allucinanti ed incredibilmente reali, per capire che non è scandendo parole vuote in piazze gremite, in prediche sacrali o in filippiche parlamentari che le si “riempie”…? e lo stesso potrei dire dei cosiddetti “Gay pride” naturalmente… I valori ed i sentimenti veri, autentici, non diventano tali perché mostrati spudoratamente o scanditi in facili slogan da corteo. E soprattutto non possono e non potranno mai essere terra di conquista di niente e di nessuno. Nessuna crociata, religiosa, economica, politica, sociale, “diversa” o uguale potrà mai disporne a suo proprio ed unico piacimento. Perché l’Amore è e sarà sempre di tutti coloro i quali gli andranno incontro con totale sincerità e tanta, tanta umiltà d’animo, INDIFFERENTEMENTE… L’avevo detto che alla fine mi si appioppava qualche etichetta fasulla…vediamo… eretico? No, l’ho già usata per un’altra pagina…qualunquista? Può essere…oppure una tanto in voga, di moda insomma… Relativista… si, per certi versi…però non sono né cinico, né cattivo…allora diciamo…Relativista buono. Ecco così può andare. Almeno fino alla prossima. Genova, oggi è giovedì 31 maggio 2007, almeno per questa parte di mondo. Io mi chiamo Andrea, scrivo canzoni, poesie e favole e volevo ringraziare te per esserti fermato un poco qui con me, fra le praterie delle mie parole. Chiunque tu sia, ovunque tu vada, buona fortuna. E torna pure quando vuoi. Passo e chiudo (per ora). STOP ANDREA BIANCO



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