Dante, Virgilio...e Baglioni. [22 Mar 07 18:35 by Andrea Bianco]
Potrei sembrare di parte. E probabilmente lo sono pure. Del resto, anche se non sono esattamente fra i più famosi, anch’io mi sento e credo di essere quel che si definisce da circa cinquant’anni a questa parte un cantautore. O cantastorie, che non è sempre la stessa cosa ma spesso si. Dicevo che potrei sembrare di parte sostenendo che sarebbe meraviglioso se finalmente qualcuno si accorgesse che è veramente assurdo, dopo così tanto tempo e tanta (non tutta ma la maggior parte) poesia in musica, che la diseredata e maltrattata categoria dei cantautori, non sia ancora entrata di diritto nei programmi delle scuole dell’obbligo. Per quale incredibile e totalmente infondata ragione la cultura italiana in particolare ma non solo, non riesce ad aprirsi ai suoi artisti e talenti contemporanei, dopo aver eretto giustissimi ed incrollabili monumenti a quelli del passato? Dante, Virgilio, Ariosto….Pascoli, Leopardi, Ungaretti…D’Annunzio, Boccaccio, Pirandello…potrei andare avanti ancora per molto, mescolando stili ed epoche ma non cambiando le due parole di fondo: arte e poesia appunto. Io non chiedo certo di sostituire simili geni letterari che hanno portato nel tempo il nostro bel paese ai maggiori fasti nella cultura europea e mondiale…Ma perché a mezzo secolo dalla sua nascita (1958, Nel blu dipinto di blu, Domenico Modugno – Franco Migliacci) la canzone d’autore italiana è ancora ghettizzata e relegata a canzonetta leggera, priva di nobili, profondi e preziosi contenuti, quali invece ha di inestimabile valore? L’ultimo dei miei pensieri, personalmente, è l’eterna diatriba proprio fra poeti e cantautori…è come voler mettere a confronto l’acqua del mare con quella dei fiumi e dei laghi di montagna…diverse, ma comunque “acque”…Ma possibile che ad oggi non sia ritenuto opportuno per non dire indispensabile, far conoscere a bambini e ragazzi, che crescono al ritmo vuoto ed assordante di programmi televisivi dove ciò che conta è solo ed esclusivamente comparire, scandalizzare, competere senza pietà, arrivare prima dell’altro, comunque, chiunque sia e a qualunque prezzo…ed a quello delle radio, preoccupate di trasmettere brani che durino abbastanza poco da lasciare spazio alla pubblicità…che non sia ritenuto opportuno dicevo, far conoscere loro insieme ai grandi poeti dei secoli scorsi le opere cantate di un De Gregori, di un Baglioni, di un Dalla, di uno Zero, di un Fossati, di un De Andrè, di un Battiato…e quanti altri ancora? E l’impatto magnifico che avrebbe anche in senso musicale ed artistico nelle classi, una cosa come questa, possibile che non lo si riesca davvero a percepire? I cantautori, volente o nolente, sono stati la colonna sonora della storia moderna, intima e sociale del nostro paese ed il loro è stato un linguaggio tanto culturale ed “alto”, quanto semplice e diretto, che ha parlato e continua a parlare a tutti, grazie alla forza unica e “magica” della musica. I brevissimi versi che scriverò adesso sono di una canzone molto conosciuta, scritta da un cantautore ancor più celebre…so che senza la musica non è la stessa cosa, ma per favore, se puoi…immaginala: Ti presento/ un vecchio amico mio Il ricordo di me Per sempre e per tutto quanto il tempo In questo addio/ io m’innamorerò di te Claudio Baglioni, “Mille giorni di te e di me” Se questa non è poesia degna d’essere insegnata in una scuola..ti prego, dimmi cos’è. Genova, oggi è giovedì 22 marzo 2007, almeno per questa parte di mondo. Io mi chiamo Andrea, scrivo canzoni, poesie e favole e volevo ringraziare te per esserti fermato un poco qui con me, fra le praterie delle mie parole. Chiunque tu sia, ovunque tu vada, buona fortuna. E torna pure quando vuoi. Passo e chiudo (per ora). STOP ANDREA BIANCO



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