FIABA: Il venditore delle stelle [di Andrea Bianco]
IL VENDITORE DELLE STELLE (La magica fiaba del nano generoso e del bravo marinaio) In un tempo lontanissimo, quando il mondo era ancora giovane ed incontaminato ed ogni cosa della natura aveva una sua propria anima, uguale e splendida a quella degli uomini e di ogni altro essere vivente della terra, e poteva mostrarla e non nasconderla, senza timori né vergogna, in quel tempo magico si raccontava che le stelle delle notti luminose e tiepide d’agosto fossero in realtà gioielli introvabili e preziosissimi, i più preziosi dell’universo intero, forgiati e custoditi in caverne misteriose e sotterranee dall’antico e laborioso popolo dei nani. Ad ogni estate il vanitoso ed elegante Spirito delle notte, non resisteva alla tentazione di rubare furtivamente dai caldi giacimenti del piccolo popolo, tutte le pietre preziose che gli erano state negate durante la gelida e nevosa stagione invernale. Del resto le stelle, anch’esse colme di vita e di spirito come ogni altra cosa dell’universo, si lasciavano facilmente convincere dall’affascinante spirito notturno, abile a tentare l’altrui vanità come a nutrire la propria: “Potrete farvi ammirare finalmente tutte insieme – gli sussurrava ogni volta con voce suadente – nella meraviglia unica del vostro fulgore, da uomini, animali, pesci, alberi e roccie, perfino dal mare e da tutti gli insetti e dai fiori.. In fondo è solo per pochi giorni l’anno che concedete un tale riconoscimento alla vostra bellezza e magnificenza. Pensate forse di non meritarlo davvero?” Così avveniva e con buona pace dei nani ad ogni nuova estate le caverne si svuotavano ed il cielo scuro della notte, illuminato solo a tratti dal bel viso dolce e rubicondo di Signora Luna, si trasformava nel teatro più lucente e straordinario, capace di catturare sguardi ipnotizzati, d’ispirare liriche e poesie senza eguali, d’accompagnare ed accarezzar di luce dolcissima gli amori più veri ed appassionati. E così accadde per molto e molto tempo fino ad oggi. Si dice poi che in un caldissimo mezz’agosto, un marinaio naufrago e stanco in cerca di fresco e di ristoro, incontrasse per caso un vecchio nano dispensatore di desideri, proveniente da un villaggio al riparo nel cuore della terra, e che questi conducesse senza esitazioni il proprio inconsapevole e stupefatto compagno di viaggio, presso uno dei giacimenti di stelle più grandi e profondi. “Sono magnifiche e varranno una fortuna – esclamò l'uomo – Potrei finalmente liberarmi degli stenti e della fatica e diventare ricco! Ti prego piccolo amico, fammene prendere almeno una manciata, non lo dirò a nessuno te lo prometto!” Il nano lo guardo’ con un sorriso beffardo stampato in volto: “Per me puoi prenderle anche tutte ma a due condizioni: voglio la tua barca e che tu mi insegni ad andar per mare”; l’altro annuì ma rispose da par suo: “E sia, avrai la barca e il mio sapere d'uomo e di marinaio, ma tu dovrai aiutarmi a trasportare tutte queste stelle fino alla mia casa che si trova al di là delle colline”; il nano sorrise ancora: “Farò molto di più, vista la tua disponibilità e cortesia. Tu mi svelerai i segreti del mare ed io farò altrettanto con quelli del cielo!” L’uomo spalancò occhi e bocca ma non ebbe il tempo di ribattere una sola parola perché l’altro proseguì tutto d’un fiato: “Non puoi neppure sfiorare quelle pietre lucenti in questo momento perché esse sono ancora incandescenti e lo resteranno finchè ad una ad una non verranno consegnate al cielo notturno che le appenderà al suo manto scuro raffreddandole col fiato gelido e trasparente del Cosmo suo grande Padre e protettore. Sarà in quel momento che dovrai agire. Domani, alla mezzanotte del quindici agosto, dopo esserti in precedenza vestito d’un abito completamente nero con cappello e mantella anch’essi neri per confonderti con le ombre lunghe dell’oscurità notturna, prenderai questa rete d'oro e d'argento, la esporrai per un minuto soltanto alla luce giallina dell’ultimo quarto di luna e pronuncerai sottovoce poche e precise parole: luna, oh luna, magia d’ogni notte del mondo! Fatto questo la rete che ti ho dato brillerà d’una luce che non hai mai veduto prima e si sarà trasformata per te in una rete magica, capace di volare altissima fino a catturare le stelle del firmamento! Domani notte – proseguì l'astuto e generoso nano – come al solito il vanitoso spirito notturno attirerà a se molte più stelline di quelle che in realtà dovrebbe e quello sarà il momento! Salirai furtivo e silenzioso la vetta del monte più alto della terra, la Grande Roccia, e da lì il tuo sguardo si spalancherà sulla vista più straordinaria ed immensa, che neppure la più fulgida fantasia potrebbe mai immaginare e dipingere! Mira ad alcune fra le centinaia di piccole isole stellate che vedrai.. sono cumuli di decine e decine di stelline lucenti, pietrine bellissime e preziose più di qualunque altra cosa dell’universo.. Lancia la tua rete magica, acchiappa più stelle che puoi, la rete né conterrà fino ad un centinaio col peso di cento piume, portale di corsa alla tua casa, lavorale, fanne collane, anelli, ciondoli ed orecchini; i tuoi simili impazziranno per le tue creazioni e ti pagheranno oro sonante per averle! Ricorda però di non farti mai scoprire perché l’incantesimo della rete magica svanirebbe all’istante e con esso tutta la tua fortuna e soprattutto non essere avido. Fa' in modo che il cielo resti sempre e comunque trapunto di miliardi di fiammelle luminose come è sempre stato e solamente rabbuiato qua e là, così che nessuno possa mai neppure insospettirsi di nulla. Se farai come ti ho detto e manterrai il segreto, diverrai un uomo ricco e fortunato ed alla tua morte potrai lasciare la rete magica ai tuoi figli, che istruiti a dovere, proseguiranno la tua opera di generazione in generazione. Ma non dimenticare: fino a che il tuo rispetto per l’amore, la bellezza e la natura saranno superiori alla tua avidità e alla tua smania di ricchezza e di potere, vivrai una vita intensa e felice e sarai il capostipite dei venditori di stelle, testimone umano del mio popolo e di tutti i popoli della magia, della natura e della fantasia, quando il mondo ci avrà dimenticato e rinchiuso in vecchi libri polverosi. Ma il giorno in cui questo non fosse più l’incantesimo svanirà in un attimo, portandosi con se amore, gioia e bellezza, lasciandoti solo e cattivo in mezzo ad una ricchezza che d’improvviso si rivelerà inutile e fasulla. Addio, e buona fortuna!” Detto questo il nano intrattenne l’uomo fino all’alba del giorno seguente e si fece spiegare l’arte della navigazione su barca come promesso. Ai primi raggi del sole i due tornarono a riva e il nano dopo aver ringraziato il bravo e paziente marinaio, lo salutò con un gesto della mano e scomparve sprofondando nella terra sotto i suoi piedi appuntiti. And AND



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